Slow Fish: Il mare bene comune – Giovani di tutto il mondo venite e fatelo vostro
«Comincio da un appello ai 10.000 giovani liguri che venerdì sono scesi in piazza per manifestare per un futuro migliore. A loro dico: venite a Slow Fish, fatelo vostro ed entrate nel dibattito, costruite insieme a noi un’economia diversa, diffondete i principi dell’educazione ambientale, stringiamo le alleanze per il futuro». Così Carlo Petrini, presidente di Slow Food, invita i giovani di Fridays for future che ha invaso le strade di tutto il mondo a venire a Genova dal 9 al 12 maggio. «È un movimento che non ha precedenti, che ha mobilitato milioni di ragazze e ragazzi in soli quattro mesi e che non si limita a richiamare la politica e noi adulti alla responsabilità ma mette in atto buone pratiche concrete. A Slow Fish possono portare avanti le loro battaglie e confrontarsi con la rete internazionale dei nostri delegati. Ecco perché li vorremmo protagonisti, dalla Liguria e da altre regioni. Slow Fish è Genova, fa parte della nostra storia, e torniamo qui con tutto l’affetto possibile verso questa città».
Il mare: bene comune è il tema della nona edizione di Slow Fish, il cui programma è disponibile sul sito www.slowfood.it insieme alla possibilità di prenotare gli appuntamenti.
«Slow Fish è una manifestazione di grande importanza per Genova e Liguria – commenta il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti -, e Genova è la sua sede naturale, non solo perché qui, nel 2004, si è svolta la prima edizione, ma perché la nostra città è il principale porto italiano, ogni angolo della nostra terra è affacciato sul mare, ogni recesso ne è intrecciato in maniera indissolubile. Grazie anche a eventi come questo Genova si candida a diventare una delle capitali del Mediterraneo: i numeri del suo porto, stabili nonostante la tragedia di Ponte Morandi, sono di fronte a noi a dimostrare come questo sia un obiettivo possibile. Inoltre – aggiunge il governatore – elementi come il cibo, la sua produzione, la sostenibilità sono fattori fondamentali, strategici per il futuro di tutti: Slow Fish ne è il portabandiera su un fronte, quello del mare, delle sue risorse, della salvaguardia della biodiversità, che per noi liguri è vitale. Un evento come questo – conclude Toti – è una vetrina internazionale di grande prestigio anche per presentare la mondo le nostre eccellenze. La Liguria è uno scrigno di ricchezze enogastronomiche, e il mare in questo campo la fa da padrone: come non pensare alle acciughe del Levante, al gambero rosso di Santa Margherita e di Sanremo, ai muscoli della Spezia, tutti assi nella manica della Liguria non solo dal punto di vista alimentare, ma soprattutto ingredienti di una straordinaria attrattiva turistica».
«In questa edizione di Slow Fish, oltre al Comitato scientifico, ci confrontiamo con i rappresentanti del Cluster Tecnologico Nazionale Blue Italian Growth (CTN-BIG), che riunisce esponenti scientifici e del mondo dell’industria, con cui affrontare i temi principali al centro della manifestazione, in primis i cambiamenti climatici – aggiunge Silvio Greco, presidente del Comitato scientifico di Slow Fish -. Cosa mettere nel piatto quando si parla di pesce è oggi più che mai una scelta politica, e a Slow Fish non mancano i temi politici al centro delle attività di Slow Food, dalla pesca del tonno rosso all’invasione di plastiche nelle nostre acque: pensiamo infatti che oggi per tre tonnellate di pesce se ne pesca una di plastica, e se andiamo avanti così, tra poco sarà il contrario».
Il mare è fonte di cibo e risorse naturali, regala bellezza, costituisce una via di trasporto e una fonte di energia, immagazzina CO2 e restituisce ossigeno, offre a molti opportunità di lavoro e benessere. Purtroppo però le cronache degli ultimi decenni parlano sempre più spesso di un atteggiamento irresponsabile nei suoi confronti. Ma se è vero che il mare è un bene comune, e non solo delle moltissime persone che vi dipendono direttamente per la propria sussistenza, allora è necessario cambiare rotta.
«Slow Fish è la casa delle comunità che si ritrovano a Genova da ogni parte del mondo per confrontarsi e affrontare piccole grandi sfide – continua Massimo Bernacchini, esponente del Comitato esecutivo di Slow Food Italia -. Ecco perché quest’anno abbiamo deciso di puntare la nostra attenzione sulla Slow Fish Arena, grande novità di quest’edizione, dove i protagonisti si raccontano in un dialogo aperto e dinamico con i visitatori del Porto Antico di Genova presentando le loro buone pratiche: piccoli gesti e grandi progetti che possiamo attuare ogni giorno per accrescere la nostra consapevolezza e tutelare il mare bene comune. È qui che possiamo ascoltare le storie dei delegati dei cinque continenti che hanno saputo trasformare le problematiche in opportunità, come succede in Turchia dove addirittura si organizza un festival dedicato alle specie aliene, facendole diventare protagoniste di una nuova idea di gastronomia. Inoltre in quei giorni Genova sarà la capitale di Slow Food Italia, quando si riunirà in città la rete dell’associazione nazionale della Chiocciola. In questa edizione non potrà mancare un pensiero per Luciano Zazzeri, incredibile chef che ci ha lasciato domenica, grande amico di Slow Food e del mare, sempre presente a Slow Fish».
Il sindaco Marco Bucci ricorda come tutti abbiamo il dovere di agire nel quotidiano per lasciare il mare in ottimo stato per i nostri figli e le generazioni future.