Vino bello, buono, green e giovane
Mi ricordo quando il vino era un alimento.
Non era buonissimo, ma era sempre presente ed era un piatto forte dell’alimentazione assieme a pane e latte.
Sulla tavola di mio zio, come in quella di molte famiglie italiane, non mancava mai il bottiglione da 2 litri. Se ne beveva tanto, ma si bruciava e in tavola c’era ben poco. Erano vini rossi, forti quelli del sud e colorati quelli del nord. Sulla tavola di mio zio c’era sempre un raboso di cui mi ricordo ancora l’intenso sapore.
Poi si è passati alle bottiglie da 0,75, sempre più di qualità (anche se stranamente a volte fanno venire mal di testa) e spesso, anche in famiglie numerose, dura più pasti.
Questa evoluzione del vino ha creato un cliente enologo sommelier che beve poco e si è dimenticata i giovani.
I giovani spesso non bevono più vino, se non bollicine, spesso bevono birra e ancora più spesso spritz, cocktail o anche superalcolici.
Ho appena ricevuto un cartone di vino. Ho pensato, strano non sembra un cartone di vino. E’ disegnato, è un fumetto, è giovane.

L’ho aperto. 6 cartoncini con disegni diversi. Ogni cartoncino un vino diverso e 4 lattine coloratissime da 0,25.
Vino in lattina? Si, una lattina giovane che corrisponde a due bicchieri, con materiali riciclabili, a bassa gradazione, con grande gusto.
Un vino sensibile alle nuove tendenze giovanili, green, biologico e vegano.
Mi auguro possa segnare una nuova svolta, una nuova attenzione dei giovani nei confronti del vino di qualità senza le formalità dei calici, del dover diventare un sommelier per poter apprezzare un vino buono, del doverlo girare, annusare, guardare il colore alla luce e dire delle frasi appropriate come “sa di pipì di gatto“.
In famiglia è piaciuto. Mia figlia più piccola si è innamorata dei disegni e mi ha chiesto “esiste un fumetto?”, “chi ha realizzato i disegni?”, …
Fabrizio Pivari
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