KFC: irresistibile il Kiss Burger (a Padova)
- KFC Padova: esterno
- KFC Padova Filippo Braglia Lorenzo Cavallaro
- KFC Padova: interno
- Fabrizio Pivari e Angela Belcastro KFC Italia
Ho ricevuto comunicazione del nuovo panino KFC Kiss Burger e mi sono detto “lo devo assaggiare“.
Di KFC conoscevo ben poco ed ho subito accettato la proposta di assaggiarlo nel ristorante di Padova.
Il turismo enogastronomico funziona benissimo e tutti sono esperti: ho mangiato in quel ristorante 5 stelle, ho bevuto in quella cantina un vino 4 calici, …
Sebbene tutti mangino più volte all’anno fast food nessuno penserebbe di raccontarlo come una esperienza unica, i locali vengono percepiti come luoghi familiari, estensione della casa e non viene in mente di esplorarli, di vedere cosa succede dietro.
Questo invece è stato il mio obiettivo con l’aiuto di mia figlia Irene.
Approfondire la conoscenza della multinazionale KFC (tra i suoi brand ha anche Pizza Hut!), approfondire la realtà KFC Italia, approfondire la realtà il KFC di Padova.
Ho avuto la fortuna di parlare di tutto questo ed altro con Angela Belcastro (Communication Specialist) per l’occasione venuta da Milano.
La realtà italiana: 50 ristoranti in franchising, 25 dipendenti nella sede milanese, in prospettiva l’apertura di 20 nuovi ristoranti annui.
KFC a Padova è di fronte alla stazione. Posizione strategica che permette un’incredibile affluenza di ragazzi ma nello stesso tempo, nei social emergono presenze non rassicuranti.
All’ingresso la security controlla green pass e l’accesso ai bagni. Il locale è bello fuori e dentro. Attenzione particolare alla pulizia. Il cibo soprattutto a base di pollo è molto gustoso, croccante e consegnato caldo. Scopro con piacere che il delizioso Kiss Burger è una creazione italiana. Spero possa diventare una presenza imperdibile in ogni menù worldwide KFC.
Spero inoltre che a breve la qualità e la creatività italiana possa dettare legge ovvero essere adottata anche in altre nazioni a partire dalle materie prime per finire alle macchine come ad es per il gelato o per il caffè, o che si utilizzi uno dei tanti formaggi DOP italiani, o polli di allevamenti di qualità di casa nostra, o …
In modo inaspettato mi hanno permesso di vedere, dopo la necessaria vestizione, il retro bottega.
Vedere le materie prime, la loro preparazione e come vengono fritte espresso e come vengono consegnate alla clientela (le confezioni sono in cartone). Come si cerchi di non avere sprechi a diversi livelli: si incentivi i clienti a portare a casa gli avanzi per consumarli in un secondo tempo, si cerchi di cucinare solo quello che verrà consumato. Inoltre il cibo non venduto dopo un tempo prefissato (variabile a seconda del cibo tra meno di un’ora e poco più di un’ora) viene congelato e donato ad organizzazioni no profit che provvederanno a distribuirlo come pasti per i meno abbienti.
Due ragazzi giovani, Filippo Braglia (Direttore del Ristorante) e Lorenzo Cavallaro (Area Manager di US Food Network società gestore del franchising), mi hanno accompagnato entusiasti della loro attività ed orgogliosi di mostrarmi pulizia, qualità, efficienza e professionalità.
PS Con il bicchierone si possono prendere le bibite Pepsi in un dispenser senza limite!